Lo ribadiamo da sempre: l’acustica è una scienza complessa e per avere risultati soddisfacenti in termini di isolamento acustico occorre affidarsi al lavoro di un professionista.
Ci sono, tuttavia, alcuni ambiti su cui si può provare ad intervenire da soli, con il fai da te, spendendo una cifra ragionevole e usufruendo, in alcuni casi, delle detrazioni fiscali del 50%.
Ecco i nostri consigli e suggerimenti per ottenere dei risultati in termini di assorbimento dei rumori e per evitare di spendere cifre folli che, in alcuni casi, superano addirittura il costo di un intervento qualificato.
1. Finestre e infissi isolanti
Un primo passo per migliorare l’isolamento acustico di una stanza è quello di cambiare gli infissi.
Vetri singoli e finestre non perfettamente sigillate sono il primo ponte acustico per i suoni del traffico, degli impianti di produzione e delle voci provenienti dalla strada o dai cortili.
Oggi esistono alcune versioni di finestre e serramenti progettate per garantire un buon risultato in termini di assorbimento del suono proveniente dall’esterno.
Gli elementi di cui tenere conto quando si acquistano nuovi infissi sono: la qualità dei vetri e le proprie abilità di installatore.
Le finestre con vetrocamera sono le migliori e isolano, oltre che dal rumore, anche dalla dispersione di calore.
Ricordiamo solo che si tratta di modelli appartenenti alle fasce di prezzo superiori che, specie se acquistati in negozi di fai da te, potrebbero far lievitare il costo complessivo dell’intervento.
L’installazione dei serramenti è l’altro punto critico del processo: perché funzionino come isolanti acustici, le finestre devono essere perfettamente fissate alle pareti, sigillate a regola d’arte e devono impedire anche le minime vibrazioni dei vetri.
Nel fai da te si possono utilizzare dei siliconi per farlo, ma il risultato potrebbe non essere perfetto.
2. Insonorizzare le porte
Se il rumore che vi infastidisce proviene da una stanza della vostra casa, ad esempio un figlio che suona il flauto o la sorella che tesse con un telaio meccanico, intervenire su una porta è una possibile soluzione per migliorare un po’ la situazione.
Per isolare una porta interna occorre, in sostanza, rivestirne la superficie con del materiale fonoassorbente.
Esistono, anche nei negozi di fai da te, modelli di pannelli fonoassorbenti già ricoperti con una lamina di legno che li rende più pratici e meno invasivi. Si faccia attenzione al fatto che maggiore sarà la qualità del materiale del pannello (e migliore il suo coefficiente di isolamento), maggiore sarà anche il suo costo.
Inoltre, perché il lavoro sia soddisfacente occorre fare attenzione anche alla fessura sotto la porta e alla sua battuta contro lo stipite.
Del materiale sigillante o delle guarnizioni di gomma dovrebbero essere montati intorno alla porta per un lavoro il più possibile completo.
Il costo di questo intervento però, se moltiplicato per tutte le porte della casa, rischia di diventare molto alto, anche considerando che i prezzi al dettaglio dei materiali sono superiori a quelli di fabbrica.
Se, invece, la necessità fosse quella di isolare la porta d’ingresso il nostro consiglio è quello di approfondire bene prima di fare qualsiasi intervento o acquisto.
Cambiare o migliorare l’isolamento di un portoncino lasciando immutate le condizioni delle pareti circostanti non serve a molto, anzi, potrebbe costare molto denaro e non risolvere per nulla il problema del rumore che entra in casa dal pianerottolo esterno.
3. Insonorizzare i cassonetti delle tapparelle
Sono uno degli elementi più critici in tutte le case, dal nord al sud, in campagna e in città.
I cassonetti delle tapparelle fanno sia da ponte acustico sia termico. Lasciano entrare il rumore, il caldo e il freddo e sono l’elemento a cui si fa meno attenzione quando si progettano soluzioni di isolamento fai da te.
Isolare questi spazi senza interpellare un professionista è possibile anche se, si sa, il risultato finale potrebbe non essere perfettamente soddisfacente.
Un’opzione per un intervento domestico potrebbe essere quella di riempire lo spazio con del materiale fonoassorbente.
In commercio esiste materiale di poliuretano, di schiuma sintetica, di lana di vetro o di roccia o composto di gomma ad alta densità.
Questa soluzione non risolverà perfettamente il problema, ma migliorerà leggermente la sensazione di fastidio.
4. Insonorizzare il soffitto
Quando i rumori arrivano dal piano di sopra, calpestio, tonfi o voci, potrebbe essere il caso di dedicarsi con maggiore priorità all’insonorizzazione del soffitto.
L’ideale in questo caso sarebbe costruire un secondo soffitto autoportante che sia perfettamente svincolato da quello originale e anche da tutte le pareti.
Nel fai da te questo intervento è raro perchè è molto complesso, ma si può raggiungere un risultato discreto in termini di riduzione del fastidio tappezzando il soffitto con dei pannelli che non siano solo fonoassorbenti, ma che aiutino a ridurre anche gli urti e le vibrazioni.
5. Insonorizzare le pareti interne
Un’altra opzione per isolare da soli è quella di dedicarsi alle pareti interne.
Per ridurre il fastidio di un rumore che arriva da un’altra stanza, occorre ricoprire l’intera parete con un materiale isolante.
Nella realtà, un professionista, per un risultato davvero efficace, procede anche ad eliminare ogni possibile ponte acustico tra la nuova parete e il soffitto o il pavimento che la circondano.
Nei negozi di fai da te sono in vendita pannelli prefiniti che hanno materiale fonoassorbente da un lato e cartongesso dall’altro.
Per un risultato almeno sufficiente, i pannelli andrebbero tagliati a misura, applicati affiancandoli gli uni agli altri e poi intonacati e verniciati.
Si tratta di un lavoro non semplice che richiede diverse abilità e la disponibilità di una strumentazione adatta per evitare di commettere errori che vanificherebbero tutto lo sforzo, anche economico.
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