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Misura fonometrica in orario diurno. I rumori e l’impatto ambientale: se un rumore supera i 60 decibel diventa fastidioso, mentre diventa impossibile vivere in casa quando si oltrepassano i 70-80 decibel. Invece il limite di 130 dB corrisponde alla soglia del dolore.
Al tempo stesso occorre verificare la presenza di altri fattori che aumentano la pericolosità del rumore per la salute e il benessere psicofisico.
L’impatto ambientale acustico tiene in considerazione le frequenze (l’orecchio umano è più sensibile a quelle tra 2.000 e 5.000 kHz), alla durata e alla sensibilità.
Infatti i suoni impulsivi, cioè quelli che durano meno di un secondo, aggravano la sensazione dolorosa quando sono percepiti. I vari fattori di sensibilità al rumore devono essere tenuti in considerazione quando si effettua una perizia tecnica riguardante la misura fonometrica, ma la legge considera soltanto il livello di decibel per valutare l’inquinamento acustico.
Misura fonometrica in orario diurno: l’inquinamento acustico e le misure fonometriche
Per stabilire o meno la liceità delle immissioni acustiche nelle abitazioni si utilizzano due criteri diversi: il primo è definito dell’accettabilità, il secondo della tollerabilità. In sede amministrativa ci si rivolge direttamente al Comune, all’ARPA o agli altri organi di controllo dell’impatto acustico ambientale.
Se invece si adotta il criterio della tollerabilità si fa riferimento al tribunale e il giudice civile applica l’articolo 844 del Codice Civile.
In entrambi i casi ci si basa sulle stesse misure fonometriche in decibel, tuttavia i parametri applicati nella seconda situazione sono più restrittivi.
I limiti amministrativi di accettabilità del rumore sono determinato dalla legge 447/95, cioè il testo quadro sull’inquinamento acustico.
Inoltre il DPCM del 14 novembre 1997 determina quale sia il limite per le emissioni acustiche negli ambienti abitativi e per quelli negli spazi esterni.
In quest’ultimo caso i vari ambienti sono classificati in tipologie di zona, ognuna delle quali presenta determinati limiti acustici sia di giorno che di notte. Invece all’interno di una casa si parla dei limiti massimi differenziali, cioè dei decibel di differenza tra il rumore presente senza l’immissione e quello immesso nell’ambiente.
In orario diurno, cioè dalle 6 del mattino alle 22 di sera, i limiti sono 5 decibel. Questi valori limite non sono adottati quando il rumore è trascurabile, quindi inferiore durante il giorno a 50 dBA con le finestre aperte e a 35 dBA con le finestre chiuse.
Occorre fare due misurazioni fono acustiche per determinare i limiti differenziali. La prima viene rilevata quando la fonte del rumore molesto è spenta, la seconda quando è attiva.
Secondo il DPCM 14/11/97 in orario diurno il limite massimo differenziale è di 5 decibel.
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Come fare la misura fonometrica in orario diurno
Per rilevare la misura fonometrica in orario diurno o notturno è necessario utilizzare un fonometro, cioè un apposito strumento per rilevare l’intensità dei suoni.
Dovrebbero avere un microfono omnidirezionale, la maggior parte dei modelli lo sono, oppure hanno la possibilità di regolazione di questa voce.
Di conseguenza i fonometri si distinguono in due diverse tipologie, quelli a campo diffuso e quelli a campo libero: in genere si impiega quest’ultima soluzione.
Per effettuare la misura con un microfono a campo libero lo si punta nella direzione di provenienza del suono.
Occorre utilizzare un angolo corretto (a 90° rispetto alla fonte sonora) perché in questo caso si perde parte del segnale e si sottostimano le componenti ad alta frequenza.
Infatti la risposta corretta deve essere in frequenza piatta. Quando si ha a che fare con un campo sonoro diffuso, dove il suono proviene senza avere una direzione privilegiata, è consigliato l’utilizzo di un microfono a campo diffuso.
Anche in questo caso va posto a 90° rispetto alla fonte acustica e il risultato corretto consente di avere una risposta in frequenza piatta.
Per ogni misurazione bisognerebbe impiegare due diversi microfoni e sono disponibili maschere di tolleranza per effettuare valutazioni a norma di legge. In base alla normativa italiana in vigore le misurazioni fonometriche avvengono soltanto con microfoni di precisione di Classe 1, che funzionano a pressione e che hanno una maschera di tolleranza ristretta.
In questo modo non si amplificano le basse frequenze in maniera eccessiva e si ottengono risultati corretti anche se sono posizionati molto vicini alla fonte sonora.
Le misurazioni fono acustiche sono effettuate in dBA e riguardano tutte le frequenze del rumore adottando la curva A per attenuarle e simulare la sensibilità dell’orecchio umano.
Con il fonometro si rilevano soltanto i valori istantanei adottando i costanti di tempo Impulse, Slow e Fast; quindi si calcolano i livelli equivalenti applicando la formula prevista dalla normativa.
I moderni fonometri integratori ci rendono già il valore calcolato di questo parametro.
Tags: Misura fonometrica in orario diurno, misurazioni fono acustiche, inquinamento acustico diurno,[/vc_column_text]
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