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Misura fonometrica in orario notturno. Perché fare le misurazioni fonometriche? Le misurazioni fonometriche hanno lo scopo di determinare il livello di decibel, cioè l’ampiezza delle variazioni della pressione che costituiscono il suono e che sono rilevabili dall’orecchio umano.
Si tratta del parametro utilizzato per legge per determinare la rilevanza dei rumori e quindi il fattore più importante per verificare l’inquinamento acustico.
Infatti bisogna tenere a mente che i rumori che superano una determinata frequenza oppure un certo numero di decibel possono risultare fastidiosi oppure dannosi per la salute e il benessere psicofisico di una persona.
Limitare il rumore diventa quindi fondamentale per garantire il comfort abitativo, il sonno e la qualità della vita. In genere il silenzio notturno corrisponde a 20-35 decibel, mentre le normali attività quotidiane negli ambienti domestici si caratterizzano per una rumorosità intorno ai 40–50 Decibel.
Se all’interno dell’abitazione di giorno si superano i 60 decibel, si provoca fastidio alle persone; invece la casa diventa invivibile superando i 70-89 dB.
Invece il riposo notturno diventa difficile con un rumore superiore ai 50 decibel. Infine la soglia di 130 dB rappresenta il limite oltre il quale il rumore diventa doloroso e può provocare danni all’orecchio.
Proprio per questi motivi sono stati introdotti per norma alcuni valori limite che rappresentano la soglia di liceità di un rumore. Se li si oltrepassa, si infrange la legge e si può richiedere l’intervento del Comune o dell’ARPA oppure rivolgersi al Tribunale Civile.
Esistono due criteri per verificare la presenza di inquinamento acustico, tuttavia in entrambi i casi si fa riferimento alle stesse registrazioni fonometriche in decibel.
Se si opta per le vie amministrative senza rivolgersi a un giudice, i limiti di accettabilità del rumore sia negli ambienti interni che in quelli esterni sono determinati dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico (447/95) e dal DPCM 14/11/97.
L’articolo 3 prevede per le emissioni sonore esterne limiti massimi in decibel diversi in base al Comune e al tipo di zona. Di conseguenza, sia per i rumori in orario notturno che per quelli diurni, ci si basa sula situazione concreta.
Per quanto riguarda le immissioni sonore all’interno di una casa, l’articolo 4 introduce il concetto dei limiti massimi differenziali.
Bisogna quindi effettuare due misurazioni fonometriche, una quando la sorgente del rumore è attiva e l’altra quando è spenta.
A questo punto si verifica la differenza tra il rumore ambientale e quello residuo per verificare se si rispettano o meno le prescrizioni di legge.
In orario notturno (dalle 22 di sera alle 6 della mattina) i limiti sono 3 decibel sopra il rumore residuo (o di fondo).
Comunque non si applicano i limiti differenziali quando il rumore è trascurabile. Ad esempio di notte non si adottano quando il rumore a finestre aperte è inferiore a 40 dBA oppure a 25 dBA con le finestre chiuse.
Inoltre bisogna tenere a mente che le misure fonometriche sono espresse in decibel attenuati secondo la curva A, così da rilevare tutte le frequenze del rumore simulando la percezione dell’orecchio umano.
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L’impatto acustico in orario notturno diventa ancora più rilevante quando si parla di bar e locali pubblici: infatti le misure fonometriche sono fondamentali per verificare che i rumori emessi non rientrino nell’inquinamento acustico.
In caso contrario è necessario mettere in atto strategie per limitare le emissioni sonore. Inoltre la legge 447/95 rende obbligatorio la presentazione all’Ufficio Tecnico comunale delle VIA (valutazioni di impatto acustico) come allegato alla dichiarazione di inizio dell’attività.
Lo stesso vale quando si fa domanda per la S.C.I.A. per apertura o modifiche di pubblici esercizi con attività di somministrazione. Infatti la maggior parte dei locali pubblici sono potenziali inquinanti acustici.
Comunque la relazione previsionale può non essere consegnata nel caso di attività che dichiarano di non avere musica al loro interno. In questo caso si opta per una semplice autocertificazione di impatto acustico firmata dal titolare dell’attività.
Tuttavia l’esercente diventa responsabile penalmente di quanto riportato nel documento, quindi rischia una condanna penale per falso in atto pubblico se le dichiarazioni non corrispondono al vero.
Proprio per questo motivo è sempre bene rivolgersi a un tecnico competente come quelli di Sorgedil Tecnologia del Silenzio, con una qualifica riconosciuta da una Regione italiana e specializzato in acustica.
Sarà quindi il professionista a realizzare le misure fonometriche e verificare che non si sforino i limiti acustici previsti per legge.
Se invece l’attività commerciale è responsabile dell’inquinamento acustico della zona, è necessario studiare con attenzione l’entità dei differenziali.
Successivamente lo stesso tecnico stila un piano di limitazione delle emissioni sonore da mettere in opera nel locale.
Tags: Misura fonometrica in orario notturno, inquinamento acustico, misure fonometriche notturne,[/vc_column_text]
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